sabato 20 maggio 2017

Arimane: A Glass of Spirits

Il Diavolo veste in alto, ma regna sempre in basso,
suo è il compito, suo l'universo.
È questo il fondamento.

Ciò che è in alto è in alto, ciò che è in basso è in basso.
Seppur di regola di questo doppio si discernono i propri sensi,
essi si intrecciano indenni verso un po' di gratitudine;
di ciò che il vento non posa provocazione,
spira esso ligio di un'eterna corrosione.

D'essa, il disciogliersi dei liquami più insidiosi,
un calice di torbida fatalità.
Tanto a lungo traggono inganno dal loro stesso inganno, tanto a morte sono traditi dalla loro stessa morte:
essi cedono alla vita non manifesta.
Spenta è la luce per poter scrutare ancor più in basso;
è bene separare lo spesso dal sottile, così da non perdersi tra le ombre tacite dell'inferire.

Così si apprende dall'Ode Regia, che purché le Rose abbiano un senso,
debbano esser fatte di puro incenso: certo, vero e verissimo.

Non v'è certezza che metter pace tra le rose,
scorgervi le punte, svelandole sulla croce;
che l'aculeo si inabissi, non è fatto di ritegno,
che l'acume si cicatrizzi, non è di vitale fioritura.

Egli si dice perso quando si è fatto scuro il tempo,
sì che l'accendersi indiviso fa ritorno al proprio viso;
così si rivede nell'eco di un bambino:
è una vendemmia ormai matura,
fatta delle brume
di una più fragile fioritura.

"il diavolo sconfitto"