venerdì 28 giugno 2013

Le Tableau Parfait

Non vi è più triste sorte
di chi attende col cuore in mano.
Teso al filo dalla morte
innalza al tempo l'attributo di sovrano.
Scruta i fori della siepe
ogni dì, ricerca un segno invano.
Arranca i cumuli dalle crepe
e di sudicio riempie l'animo profano.

Pone dunque la domanda
di che il cuore duole e di che mal s'affanna,
Trova una risposta blanda
di un dolore che urge cura e che rimedio osanna.
Chiude gli occhi nel sopore
quasi a render giusto ciò che può definir condanna,
Prende atto dell'orrore
del voler gridare amore e del silenzio che l'animo si danna.

Guarda allora in fondo al cuore
sente il verbo ardere il rimpianto e dissolversi nel dolore.
Scorge in esso un puro amore
per colei che ha perduto in un tramonto assai incolore.
Chiede atto del valore
d'un sentire che supera il supplizio ad ogni malore.
Esige un gesto di grande onore
un richiamo importånte di una scelta e un desiderio di congiungere tanto fervore.


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