fino allora è la mia forza.
Muoversi in lungo e in largo il mio sconforto,
mordersi fino all'osso, per non cedere la coda.
Io credo, per non avere alcun senso.
Io spero, per non avere alcun rimorso.
Il credo è dei dannati,
la speranza è la loro fine.
Una fine senza inizio,
di certo non v'è incertezza,
vige soltanto la certezza:
l'anatema di non alzarsi mai.
Siede dunque la sentenza:
il tempo è una fievole illusione,
accetto tutto il corpo,
domani lo butto via;
amo il nesso con l'oltremondo,
di lui covo bramosia;
e mentre è intenso a morte il corpo,
guardo il cielo, senza reclamo per la luce,
di lui, tra guerra e pace, illumino il mio sorriso.
Mi riposo adesso.
Mi nutro.
Mangio la vita.
Medicina:
MORALIBELADLETRALA
ESTQUODALEMATERI
VITEGALAANNOGILI
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