martedì 20 maggio 2014

Delirio #3 - Cretino

E' che si diletta lui
di fagocitare le cose
e non farle.
Assumere la posizione
nel non fare ciò che si dovrebbe.
Si diletta lui,
si pervade
di tentazione, perversa,
nel suo incedere,
incessante,
sedere immobile
e guardare.
L'assenza
è così fondata
dal suo eroe,
nel peso di non essere
pur di essere a sé stante.
Fare dunque,
per riuscire a non fare
ciò che lui comprende;
è che lo sazia
discernere il suo essere
dal suo non esserci.
Soltanto ciò
è compimento dell'incompletezza,
sia essa tale da completare
l'incompleto
che giunge in lui
dall'irrequietezza esistenziale,
ciò che rivela tutto il suo vero io,
che pur d'essere davvero Io,
s'avvede, fa sì, di distogliere ogni certezza
sbiadita da disillusione che non gli appartenga,
seppure in essa si ravveda del luccichio,
pur falso in se stesso, poiché già consunto
da una più decantata stirpe.
Distoglie lui
lo sguardo decantato,
siede, sbirciando serrature
si osserva, e non si vede,
mai quanto vorrebbe,
accende il buio
e dunque allora non si comprende.
E di nuovo
comincia il gioco,
stanco e prevalso,
ma mai domo od esausto,
per sottendere il filo rosso
e poi discioglierlo a più non posso. 

Medicina
NOESCONIOSINNOCO
SODOMENNOPIRCECO
   POSSONOICOINCINO   

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