domenica 4 novembre 2012

Epistolario Sacro: L'Eroe

Certe volte mi maschero dell'eroe che non sono. Non so perché faccio così..
Sento talvolta come se ci fosse un altro me a prender parte delle mie pulsioni.
Fosse per me, io, me ne starei qui buono e calmo. Cercherei di ammirare ogni secondo di ciò che mi scorre davanti...
E' bello. E' bello si. E' bello ammirare, è bello guardare, è bello godere di ogni frazione e microparte di ciò che mi passa davanti agli occhi.
E' bello, è bellissimo sentire poi ognuna di queste parti ribollire all'interno di ogni cellula del mio corpo.
Tutto ciò allunga gli istanti, è come se avessi d'un tratto inventato la ricetta per l'immortalità.
E' tutto così infinito. Interminabile.
Tempo e spazio poco importano. Io sono vivo. Mi sento vivo. Dentro.
Ammirare è bello.
Godere dell'ammirare è bello.

Il mondo non è fatto per ammirare. Ne per goderne.
A mio malgrado tento ogni giorno d'accettarlo. Ma non vi riesco.
Io sono un debole. Non ho la stoffa dell'eroe, di cui tanto mi si investe.
Io porto con me una croce. Porto con me una piaga.
E' come una ferita sempre aperta. Basta pressare e sento nuovamente pieno, pienissimo tutto il dolore e la sofferenza umana.. come se la ferita fosse stata appena squarciata.

Eppure ogni cosa è così bella. Figuriamoci quando accadono le cose belle.
Starei ore e ore ed ore a guardarle.. e a dir loro quanto siano belle.
E' una sensazione che mi appaga. Contemplarlo.
Contemplare le cose belle, me le fa apparire belle ogni volta che le guardo.
Basta che distolga lo sguardo un attimo, le riguardo.. ed ecco!.... che Meraviglia!

Il mondo però non vuole questo.
Il mondo vede tutto ciò come noia. Come un'ossessiva tendenza della vecchiaia..
Cosa ci posso fare io.. sono solo un vecchio. Un debole vecchio, stanco e senza forze.
Un debole vecchio che forze per vivere non ne ha mai avute a dir la verità.

Eppure s'è trascinato avanti tutta la vita il più grande dei tesori.
L'amore.
L'amore per la bellezza.
L'amore per la bellezza di tutte le cose.
Questo dono ha fatto di me la fonte più importante di tutte le cose. L'essenza stessa delle cose. Del motivo per cui valga la pena di viverle, le cose.
Eppure questo non basta loro.
Loro mi guardano. Loro mi offendono. Pensano che non abbia stoffa. Loro vogliono un'altra stoffa.
Quella che io posseggo, per quanto preziosissima, non basta.

Io vivo di questo. Possiedo poco. Molto poco. Ma è un poco che realmente mi arricchisce.
C'è chi ci vede miseria in tutto ciò.. io penso che la miseria sia il mio tesoro più nascosto.

Forse è l'unica cosa che mi distrae dal lento ed inesorabile scorrere del tempo sulla mia pelle.


                                                                                                                                                                     Caspar

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