mercoledì 21 novembre 2012

Epistolario Sacro: Nigredo

Ci sono parole che pesano come macigni.
Ci sono lame che tagliano come parole.


Tutto quanto è immobile, indissolubile e si fa sempre più soffocante.
Ma è un soffocare audace, totalmente invisibile, scorre lento e profuma di rosa.

Lo percepisci solo dall'alto, senti il suo alito, senti il suo carico, senti come la lama trafigge piano piano il tuo costato.

E non puoi fare altro che restare immobile. Consapevole che se ti sposti, tutto ciò che ti è dovuto reggere con tanta fatica, crolla in un batter d'occhio.. e non ti restano che briciole.

L'anima si ferma, di notte. L'anima, in quei momenti, fa in modo che pure il sole più splendente acquisti il fascino lunare, notturno, della quiete e del lento scorrere delle stelle lungo il cielo scuro.
L'anima riserva da sempre un gran debole per il fascino della notte. Si lascia ammaliare, si lascia conquistare, dalla bellezza di una dama così incantevole, fatta di luccichii e luci impercettibili che acquistano ancor più valore, in un contesto così oscuro.

Ma son luccichii che costano, son luci che pesano, son tesori che feriscono.

Eppure, quando trovi il coraggio e la forza di volgere l'occhio al sole, percepisci tutto il loro valore.
Capisci che tutto ciò che hai speso, tutto il sangue che hai perduto, durante la notte, è valso davvero il brutto prezzo che hai dovuto pagare.

La notte, coi suoi luccichii, rivela tutte le tue paure.
Queste vengono riflesse da ogni stella che abita nel cielo, ed è facile vederle proiettate li sulla luna. Si rispecchiano su di essa e ti si pongono davanti gli occhi, li dove non ti è possibile fuggire.

E la luna è li, che ti osserva e ti mostra ciò di cui hai tanto timore. E' impossibile sfuggirle.
Da qualunque parte osservi il cielo, riesci a scorgerla e con essa tutto ciò che ti porti dentro.


La luna è li. Ti guarda, ma non ti sfiora nemmeno.
E' conscia della propria bellezza e del proprio tesoro.
E non è mai disposta a cedere il passo.
Resta li, immobile, così che tu possa sempre osservarla, ma non cede mai a lusinga, non allunga mai carezza, non tende mai una mano.
Lei è li, per svolgere il suo ruolo, per assolvere il proprio compito.


E resti dunque disarmato. Resti solo, sconfitto e inginocchiato al suo cospetto.
Resti ammaliato dalla verità che si presenta con ardore e con gran zelo.
E non puoi far altro che seguire il tuo corso. A nulla vale ogni tua piccola reazione.

Devi scegliere e seguire il tuo sguardo. Non c'è altro.

La notte ruba il fiato, come un'ondina che pende all'amo e porta con se ogni tua certezza.
Ti lascia nel suo spargersi infinito, di un mondo fatto di tante bellezze inafferrabili.
Lei è la tua prigione, ma di una prigionia seducente.

La notte giunge avvolgente, e io non posso far altro che assolvere al mio dovere.

Muovo il passo e falcio ogni desiderio.

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