giovedì 1 novembre 2012

Il Bosone di Finocolano

Il Bosone di Higgs. Finalmente.

Lo stavamo tutti aspettando con trepidazione...!
Adesso noi compari della fisica standard siamo al completo.

No io in realtà ho sempre tifato per gli avversari.
Questa affermazione, tra l'altro, potrebbe lasciare intendere una miriade di cose tra il filosofico e il freudiano.. ma eviterei di dilungarmi.
Molto più semplicemente ho sempre tifato per la compagine della fisica quantistica.
Li vedo più pronti, più preparati in "materia". Talvolta mi sembrano proprio ovunque e nello stesso istante.. addirittura.
Mi sembra insomma che abbiano capito un po tutto della vita. O quantomeno che abbiamo una buona probabilità di farlo.
Non voglio fare un trattato di fisica, anche perché comunque non sarebbe assolutamente mia competenza.
E nonostante qualcuno possa ovviamente controbattere che neanche scrivere poesiole o racconti infruttuosi sia "mia competenza", stavolta posso tranquillamente dire di dover cedere e riconsegnare le armi a chi di dovere in questo campo.

Il bosone di Higgs ordunque, voglio trattarlo in maniera personale.
Poiché penso che ognuno di noi abbia un proprio bosone di Higgs.
Poi se ti chiami Piero o Marcello, avrai il bosone di Piero o di Marcello ovviamente.
Ma il punto è che ognuno di noi (a dire il vero ogni giorno) cerca un bosone su cui fondare tutte le cose che si pensano o si sperimentano e da cui si è, ogni volta, ovviamente sostenuti.
Ognuno di noi cerca insomma un bosone che possa dare alle cose un po di massa, che possa dare loro forma e peso e consistenza. Così che poi tutte le altre cose che si scoprano o si sperimentino in vita abbiano a loro volta un loro senso...
E in un certo modo possano accorparsi con tutte le altre scoperte scientifiche, così da formare un nostro modello personalissimo di "fisica standard".
Quel simpatico modello insomma, che ci fa dire chi siamo, cosa facciamo, cosa sono le cose, come la pensiamo, cos'è un po' tutta la nostra personalità volendo.
E, appunto, è poi lo stesso modello a cui ci si appende quando le cose vanno storte, o che si attua con interminabili coazioni a ripetere quando non si sa più cosa fare nelle situazioni più spiacevoli.

Forse i "reali" fisici moderni stanno facendo proprio questo. Chissà.
Forse è questa analisi del microcosmo che mi fa tifare per i compari quantistici, che del microcosmo sono davvero degli esperti professionisti.
In realtà, vi è da dire, che il mio tifo quantistico è lo stesso che do all'ateismo calzante che regna in me in questi ultimi anni.
Nel senso che mi rendo conto che la scelta più logica sia la soluzione agnostica.. ma mi piace rompere il cazzo e ripagare tutte le frustrazioni ricevute da anni di indottrinamento cattolico a quelli là.
Ecco, il modello standard lo vedo un po' come la religione cattolica. Ci si basa su cose ferme e statiche, che "sono così" e rispondono ad una logica del tempo che va dall'inizio fino alla morte. Come se ci fosse un punto x di inizio e un punto y di morte nelle cose.
La verità, giusto per autorispondermi alle critiche autosollevate, è che penso che "la verità" stia là in mezzo. In mezzo ai due modelli. Forse serve un secondo bosone di Higgs per metterli d'accordo però.
Ancora quello non è stato scoperto.

Ad ogni modo, io penso che lo stesso modello standard delle cose ferme e statiche lo utilizziamo noi tutti, ogni giorno, in tutte le cose che viviamo.
E infatti ogni giorno non facciamo altro che mettere in fila conoscenze, le quali vengono fuse alle nostre precedenti conoscenze, le quali formano, tramite queste, nuove conoscenze, secondo le quali regoliamo tutte le nuove conoscenze a venire.
E così via all'infinito.
Illusi e inconsciamente convinti che un giorno, dopo aver messo in conto tutto lo scibile umano, verremo a capo di tutta sta situazione. Un giorno scriveremo la parola fine su tutta sta faccenda.
Anzi no, proprio la parola "risolto".
Quale situazione? Quale faccenda? Beh la vita.

In realtà, ogni giorno, allo stesso modo, ci si rende conto che tutta la fila di conoscenze che si sono accumulate decadono, poiché tutto ciò che si è imparato e studiato, con grande sforzo e avidità, per rispondere alla perfezione a quella situazione x che sta per arrivare.. si trasforma magicamente in un tonfo... dato che la situazione x, si è stranamente presentata come situazione y!
E allora ci vediamo costretti, con gran rammarico e soprattutto frustrazione, a dire addio al nostro bel modello standard, ad inveire contro tutto e tutti ed, ovviamente, inveire a gran voce contro noi stessi.

Io voglio qui chiudere il mio saggio sui modelli standard personali quotidiani. Forse riscriverò in seguito, forse no. Non è questo il loco, né il momento in sostanza.

Questo post nasce perché voglio annunciare al mondo intero (ovvero a me, e forse qualche altro pazzo scellerato che legge questo blog) che io ho finalmente scoperto il MIO bosone di Higgs.
Alla fine è arrivato.
Sono servite parecchie ricerche e tante scelte di vita coraggiose.. ma mi è stato detto:

"Caro Lubbert, abbiamo qui il tuo caro bosone. Te l'abbiamo tenuto qui ben conservato al calduccio in attesa che tu arrivassi. Ed eccolo qui per te!"

Ebbene si. Era lui. Il mio modello standard è adesso completo.
Cos'è? Di cosa si tratta?
Andiamo con ordine.

Genetica e comportamenti cognitivi.
Era questa l'annosa questione iniziale.
Erano questi i due mondi che si scontravano.

Diatriba nata da una lunga e intensa discussione che si protraeva da anni in cui i due mondi erano sempre in collisione fra loro.
Da un lato la tesi a favore della genetica, del suo possedimento indiscutibile di tutte le decisioni riguardanti i comportamenti umani.
Dall'altro l'attività cognitiva cosciente, in grado di prendere decisioni qui e adesso. Decisioni proprie, vere e autentiche come tali.
C'è da dire che l'inesperienza del tempo poneva questi temi come a sé stanti e appunto "standardistici", in quanto ciascuno di essi possedeva di per sé validità assoluta.

Se la genetica, da un lato, portava con se forti tratti comportamentali (oltreché fisici ovviamente) riguardanti l'individuo, l'aspetto cognitivo-cosciente dell'individuo prometteva, dall'altro, un potere decisionale davvero invidiabile.
E allora? Chi aveva ragione?
Chi manipolava chi?
Chi prendeva realmente parte alle decisioni e alle scelte di ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni?
Chi era, in sostanza, quello a cui dar conto, quando si assumeva con gran presunzione di aver ragione sulle varie questioni della vita?

Beh da un lato io, al tempo, sostenevo molto il lato cognitivo/razionale/analitico/cosciente.
Dall'altro veniva sostenuto il concetto che siamo solo animali, la coscienza fosse solo un'incidente, quasi un errore e che tutto ciò che guidava le nostre scelte fosse dovuto a reazioni biologiche.

Alla lunga, come di consueto del resto, le lunghe discussioni portarono la mente a chiarificarsi.
..e fu così che ebbi l'illuminazione, degna addirittura del buon Peter (Higgs, ndr), la quale nei fatti fu pur tale, dato che non avevo alcuna nozione neuroscientifica alle spalle, se non discorsi abbozzati dall'altro compare che mi sosteneva in queste diatribe sterili e dispendiose:
ci doveva essere da qualche parte un collegamento. Qualcosa doveva pur collegare 'ste due idee.. del resto, fanno entrambe parte della nostra vita. Chiaramente ci condizionano ogni giorno e soprattutto, presentano ognuna una versione dei fatti verosimilissima e inattaccabile.
Ordunque: devono per forza aver ragione entrambe!

E allora li mi venne il dubbio: non è che si sta semplicemente parlando della stessa cosa, ma con linguaggi e parole e termini, completamente diversi?
Notai al tempo, e affinai COL tempo, che codesta è una pratica assai diffusa, sia nella vita di tutti i giorni, sia nei conflitti più famosi o mai risolti nella storia dell'umanità.

Ebbene, da questa piccola domanda, proposi l'idea:
"..e se la genetica, scavando in fondo al concetto, non fosse altro che una catena di comportamenti umani che avessero posto le loro radici nel genoma degli individui, col tempo, e dunque totalmente modificabile e aperta, apertissima (!), ai comportamenti cognitivi umani relativi alle esperienze ogni giorno?"

Ora, so di aver scritto una cosa illeggibile. Ma il concetto in sostanza era:
Genetica = tendenze innate;
Tendenze innate = comportamenti innati;
Comportamenti innati = dunque, comportamenti.. quindi esperienze imparate cognitivamente (o meno) molto tempo fa e accumulate (come proprio ho descritto la pratica standard più in alto) col tempo;
Comportamenti = modi di ragionare, analizzare, intendere l'universo che ci circonda;

Dunque genetica data da un insieme di comportamenti che si cementificano nel tempo e che andavano dunque poi ad influenzare tutti i successivi nostri comportamenti futuri e quelli delle generazioni a venire ovviamente.
Dunque la genetica non era altro, in fondo, sotto quest'ultima analisi, che un insieme di comportamenti imparati nell'esperienza cosciente (e non) di tutti i giorni. Ma molto molto tempo fa.
Nient'altro.

Ma allora? Dove stava il trucco?
Com'è che questa spiegazione suonava ancora così storta nonostante tutto?

Beh la risposta è arrivata circa 2 anni dopo:

"I circuiti nervosi possono modificarsi in risposta all’esperienza.
Questa capacità si definisce plasticità neurale.

La plasticità è presente in tutto il SNC, ma in particolar modo a livello 

della corteccia cerebrale.
Senza di essa

•Il nostro cervello non si sarebbe sviluppato in maniera 
normale
•Il nostro comportamento sarebbe stereotipato ed 
immodificabile dall’esperienza
•Saremmo esseri senza memoria del passato"

Ed ecco che ogni pezzetto prende posto automaticamente nel puzzle.

Genetica = Comportamenti : Trasmissione elettrochimica = Esperienza.

Dunque ogni esperienza genera una trasmissione elettrochimica (una, si fa per dire... è roba da 100miliardi di neuroni), dunque ogni trasmissione elettrochimica genera un'esperienza.

Dunque ogni cosa che si pensa, o si analizza, o si vive cognitivamente, coscientemente, attivamente, razionalmente, e così via.. non è altro che un piccolo minuscolo tassello che trasforma la nostra plasticità neurale, che cambia forma e plasma letteralmente il cervello.
Dunque, si può facilmente immaginare cosa dev'essere successo lungo tutte queste migliaia di anni di evoluzione della vita.
Dunque si può, adesso, più semplicemente, mettere a posto l'idea che la genetica non va da nessuna parte senza l'attività psichica di quell'Io maledetto che spesso ci appare così ineffabile.
E dunque quel simpatico Io che tanto ci garba, deve molto di quello che pensa e che fa, e che ritiene esclusivamente suo e personale, a tratti caratteriali e tendenze già innate, dalle quali è assai difficile sfuggire.
Sono due mondi, due modelli se vogliamo, che si influenzano a vicenda e dunque inscindibili nel loro completarsi alla volta della realizzazione di tutto quello che è la realtà complessa che ci circonda.
Sono due mondi che ogni giorno creano e si creano a vicenda, e che non possono esistere senza coesistere in sostanza.

E' stato un giorno davvero trionfale per me.
Magari più in la concepirò di non aver capito un cazzo in realtà.
Ma per adesso lasciatemi sognare un attimino...



Questa non c'entra un cazzo, ma la sto canticchiando da una giornata intera e, dunque, anche durante la stesura di questo post:



Ho scritto "dunque" 13 volte.
Beccatevi pure questa voi e il vostro cazzo di modello standard:




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