venerdì 1 marzo 2013

Abraxas - Il Capo dei Cieli

E poi.. trovi Dio.
Così all'improvviso.
Quando tutte le cose decadono.
Quando ti senti solo, così solo che neanche l'illusione oramai basta a distrarti dalla più terribile delle sensazioni.
Ti sdrai in un letto. Ti contorci dal dolore. Stringi forte il petto.
E' lì che senti una morsa, una morsa intensa.
E' lì che la metafora s'è fatta realtà.
Senti stringersi la carne, senti esploderti il cuore, senti che qualcosa spinge dentro e toglie il respiro.

Panico | Silenzio.
Il tuo disegno ricorda adesso la posizione fetale.
E' quella a cui ricorri quando non hai più frecce al tuo arco.
E' la difesa tra le difese.. quando neanche l'intelletto sa più trovare soluzione.
Quando anche l'istinto percepisce che non c'è nulla da fare.
Non senti dolore. La tua mente è assorta, non sa cos'è il dolore.
Ti senti morire. Sul serio.
E anziché disperarti lo accetti. Ma all'improvviso ti rendi conto che non ci riesci.
Che stavolta è diverso. Che non è la solita commedia.
Il tuo istinto alla vita rema contro te stesso, ti spinge, ti sbotta, ti costringe.

Disperazione | Ascolto.
Non è la solita opera dalla melancolia. E' disperazione pura. E' dolore, solitudine, morte.
Va tutto oltre.
Oltre quello che vuoi fare. Oltre quello che puoi fare. Oltre ciò che riesci a fare.
E quando il destino ti spinge così tanto oltre.. è lì che scopri cos'è la vera paura.
E' li che scopri che tutte le tue pene non sono altro che espedienti per riempirti la giornata.
E' li che scopri che tutte le motivazioni, gli stimoli, gli scopi.. sono solo pretesti per non sentire la pura condizione umana confinata alla sadica solitudine.
Sadica perché conscia della propria appartenenza celestiale.
La solitudine accompagna la morte come una sorella. Non la lascia mai andare, neanche per un'istante.
Quando si muore si ha paura di morire e si ha paura di restare soli nel morire.
Devi spingerti oltre la solitudine, devi spingerti oltre la morte per capire.. per sentire! Che tutto ciò di cui eri convinto e che pensavi di essere non ti appartiene.

Morte | Fusione.
Pensi di aver sconfitto Dio, stavolta per sempre. Lo senti, sai che è così per te.
Pensi che sia affare che non t'appartenga, che sei tu solo il solo Dio qui presente, che conta tutto sulle proprie forze.
E capisci che mentre giochi come il bambino ad affrontare l'avventura, il vero grande genitore è sempre li che ti osserva e guida il mondo trascinando te.
E quando allora giunge il pericolo, quando il gioco si fa mortale, ecco che il genitore, la madre, il padre, crea la culla fra le sue braccia, pronto ad accogliere ogni tua paura, ogni tuo pianto, ogni tua lamentela.
Senti il legame col tutto.
Cogli ciò che ti permette di sentirti vivo.
Avverti ciò che ti permette di non sentirti mai solo, di amarti, di sentirti essere parte di un tutto.
Questo è Dio.
Dio è questo, Dio è congiunto col tuo Dio interiore.
E' il Pleroma Paradisiaco.
E' l'unione di Dio con Dio. In tutte le sue Emanazioni.

La paura, la morte, la disperazione.
Queste sono le porte.
Il silenzio, l'ascolto, il fondersi.
Queste sono le chiavi.

Terrorizzarsi e zittirsi.
Perdersi e ascoltare.
Morire e fondersi.

Basta stare fermi e sentire Abraxas che ci chiama.

the end of all things

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