lunedì 18 marzo 2013

Aletheia - Il Viaggio dello Spirito

Ogni notte io lo sento.

Lui mi parla. Mi racconta.
Delle avventure per cui è stato forgiato.
Si pronuncia con tono fiero e ardito
su ciò che l'universo ha tracciato per lui.
Sulla via che è già scritta,
lì, tra le stelle.
Non da qui, non volge sguardo al cielo.
Lui quella via l'ha già percorsa dice,
la percorre da allora ogni giorno.
Narra anche alcune storie,
alcune avventure già vissute..
in cui il suo scettro ha portato il peso di mille battaglie,
in cui la sua lama ha trafitto e attraversato
il cuore d'ogni anima che gli si è posta in fronte.
Si piega poi.
Si stringe al petto,
per tutte le volte che l'acciaio ha varcato il limite
di ciò che abbevera le vie del mondo.
A volte lo sento anche tuonare,
come un vecchio che oramai nessuno ascolta.
Racconta i conflitti, le infinite liti,
col suo più sincero fratello.
Di come s'è fatto scudo e armatura,
una volta,
per fronteggiarlo.
Di come da allora veste spesso questa infausta veste.
Dice del fratello come un tiranno,
che nei secoli ha usurpato via tutto il potere.
E del Regno non vi è rimasto molto.
Lui sa che l'amor fraterno è la vita che scorre in lui.
Lui sa che non v'è Uno senza l'altro.
Ma la grande guerra fra i Signori va avanti sin dalla prima era.
E quand'è pace, ecco che i frutti si fanno maturi.

Lui mi parla. Mi racconta.
Ogni notte narra il Viaggio dell'Eroe.
L'Eroe sa, dice, d'ogni cosa.
L'Eroe sa, dice, la missione che ha da compiere.
L'Eroe sa, dice, per cosa è venuto qui sulla terra.
Perchè s'è fatto dall'uno il due e perchè dal due arde a raggiungere il tre.
Sa che la morte è la sua più grande compagna. Ch'egli nasce per morire.
Dalla morte genera vita e amore per suo fratello.
Sa che il quattro genera vita e amore per il Cosmo.
Dieci è la sua fine.

Lui mi parla. Mi racconta.
Ogni notte di Aletheia.
La città incantata,
a cui ogni Eroe guarda con ambizione.
Dice ch'ella è il vero Solido Platonico.
L'Arte Regia incarnata in un luogo sepolto.
E tocca allora all'uomo, all'Eroe, oltre varcarne il limite.

Egli è vivo e si corrode.
Egli è vivo e si nasconde.
Egli è vivo e mi chiama a compiere il mio cerchio.


"Vi Veri Veniversum Vivus Vici."



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